L’arcipelago di Raja Ampat è composto da circa 610 isole ed è localizzato all’estremità occidentale della Papua Nuova Guinea tra l’Oceano Pacifico ed il Mar delle Molucche, provincia indonesiana chiamata in passato Irian Jaya, più attuale (dal 2000) definirla Papua Indonesiana.
Raja Ampat è un luogo remoto, ai nostri antipodi, per questo motivo vaste zone di questo mare non hanno mai visto la presenza di un subacqueo. Attualmente è l’area degli oceani che ha subito meno danni sul pianeta, per molti motivi che non sto ad analizzare in questa sede.
L’area è monitorata e controllata sia per scopi scientifici, sia per valutare l’impatto del turismo, in continuo aumento. La popolazione locale, che vive in modo semplicissimo, è stata resa partecipe di un programma di sensibilizzazione atto a far comprendere loro quanto vi è di prezioso nelle loro acque. In cambio del loro aiuto ricevono il contributo che i visitatori pagano per entrare nella vasta area protetta. L’iniziativa ha funzionato e grazie anche a questa idea voluta dal governo centrale dell’Indonesia la regione ha acquisito una certa notorietà entrando a far parte del circuito internazionale di tour operator specializzati. Ma è proprio qui che si scontrano interessi diversi tra la gestione oculata di una risorsa dalla potenzialità incredibile, se ben gestita, e l’avidità, l’incapacità e la negligenza di chi tale risorsa dovrebbe gestirla.
L’area di Raja Ampat misura circa quattro milioni e mezzo di ettari su cui sono disseminati pochissimi resort, alcuni villaggi di pescatori e centinaia di isole disabitate, regno degli uccelli dalle livree più incredibili. Dal punto di vista naturalistico sono due gli aspetti che attirano qui turisti e studiosi, quello ornitologico e quello subacqueo. Gli studiosi hanno identificato oltre 1350 specie di pesci, dato in continua crescita, e più di 550 specie di coralli (oltre la metà di quelli viventi sul pianeta). Questa ineguagliabile ricchezza è dovuta alle correnti oceaniche che convogliano masse d’acqua imponenti da regioni oceaniche diverse. La regione si trova al centro del “Triangolo dei Coralli” (che annovera Borneo, Filippine, Indonesia dell’Est ed isole Salomone) e pare funzioni come un’incubatrice ed un vivaio per le forme giovanili. Inoltre il clima è rimasto relativamente stabile per millenni e l’antropizzazione è tuttora bassissima. La pesca con la dinamite, seppure ancora presente, è limitata a piccole e remote zone ed in continua decrescita.
Come ogni luogo remoto che si rispetti una leggenda narra la sua origine e racconta che il re Waikew trovò sull’isola di Waigeo 6 uova di cui solo cinque si dischiusero. Da quattro presero vita altrettanti maschi che divenuti re furono chiamati Waigeo, Batata, Salatati, Misool. Il quinto uovo vide la nascita di una femmina che fu allontanata sull’isola di Biak dove diede nel tempo alla luce un bimbo con il nome di Gura Besi, che per le sue eroiche gesta guerriere passò alla storia con il nome di Raja Ampat (tradotto dalla lingua locale i quattro re).
L’ISOLA DI WAI
Wai è una piccola isola corallina interamente circondata da una meravigliosa spiaggia di sabbia bianca, ricoperta da una fitta vegetazione regno di numerosi uccelli esotici, granchi delle noci di cocco e dell’endemico Cuscus maculato. Il Resort costruito interamente in stile papuano con materiali locali, sorge all’ombra dei grandi pini Casuari ed affaccia su una meravigliosa laguna turchese che verso il mare aperto si fonde con uno spettacolare House Reef, ricco di pesce e di coralli. Il Wai Eco Resort dispone di soli 6 cottages, inseriti in un fantastico giardino equatoriale tutti fronte mare per ospitare pochi fortunati ospiti.
I cottages hanno una superficie di 75 mq e possono ospitare un letto doppio o due letti singoli, con la possibilità di poter aggiungere altri 2 letti singoli per ospitare famiglie.
Realizzati in stile locale con materiali naturali, rifiniti ed arredati con mobili costruiti sull’isola, sono tutti dotati di zanzariere, ventilatore, amaca, spiaggia privata ed accesso al mare.
Tutti i cottages hanno bagno privato arredato in stile locale con materiali di risulta provenienti dal mare. Anche i bagni ricalcano la filosofia ecocompatibile del Resort.
Il suggestivo ristorante sull’acqua offre squisiti piatti di cucina tradizionale indonesiana. Pesce fresco ogni giorno e deliziose torte fatte in casa per la colazione e la merenda.
Nikson Soor, l’anima di Wai
Nikson Soor, una delle migliori guide subacquee di Raja Ampat con oltre 25 anni di esperienza in questo arcipelago e all’attivo più di 25.000 immersioni. Orgogliosamente Papuano, Nikson è molto conosciuto ed amato in tutta Raja Ampat. Nato sull’isola di Batanta, una delle 4 grandi isole, cominciò ad esplorare e ad immergersi in questi incontaminati reef già all’età di 14 anni: lui è un vero “uomo di mare” che in lingua indonesiana si dice “orang laut”. Nikson conosce Raja Ampat come il palmo della sua mano sia fuori che sott’acqua; ama particolarmente il mondo sommerso e con passione cerca di proteggerlo sempre! Negli anni della sua lunga esperienza, ha guidato personaggi molto famosi nell’ambiente subacqueo, i migliori fotografi del mondo, Gerry Allen, Burt Jones & Maurine Shimlock, Dos Winkel, Larry Tackett, David Doubliet, Michael Aw e tanti altri e questo gli è servito molto per affinare il suo occhio fotografico!
Nikson è una persona speciale, positiva, versatile e con uno spiccato senso dell’umorismo; è solare e la sua risata molto caratteristica e contagiosa; adora cantare musica tradizionale Papuana, suonare la chitarra ed il basso (Smanderi); si diverte molto nel raccontare aneddoti, storie e leggende di Raja Ampat agli ospiti del Resort, fornendo loro un raro spaccato dell’originale spirito Papuano; è molto premuroso con tutti e non ha assolutamente remore nello scalare una palma per cogliere una noce di cocco da offrire agli ospiti.
Ono Soor è il fratello minore di Nikson, un carattere più schivo e solitario ma un’altrettanto valida guida subacquea. Ha fatto il pescatore per anni e conosce ogni angolo remoto e difficile dei reefs di Pulau Wai, non sbaglia mai le previsioni meteo, Il Meteo.it dell’isola!
Marti e Miano plurimedagliati fotografi subacquei italiani e grandi appassionati di biologia marina, sono i coordinatori di tutto ciò che ruota intorno alla meravigliosa isola di Wai. Approdarono a Raja Ampat nel 2008 in vacanza ed incontrarono i fratelli Soor: Nikson ed Ono; da qui nacque una sincera amicizia, una grande promessa fatta a papa Yafet, loro padre ed uomo di notevole saggezza, rispettato ed amato da tutti ed un grande sogno, un sogno con la S maiuscola, un sogno di difficile realizzazione, ma con la vera collaborazione ed eco-sostenibilità oggi si può ufficialmente chiamare Pulau Wai l’isola dei sogni e dei desideri realizzati!!!