Il Mediterraneo che non ti aspetti, Monte Conero
Le Marche sono sicuramente una meta ideale per chi ama il mare, il sole, la vita di spiaggia, ma sono anche un luogo capace di regalare inediti itinerari nei caratteristici borghi medioevali, nelle colline dell’entroterra e sulle montagne, dove fare escursioni in estate e praticare lo sci in inverno.
Un territorio ricco di storia, cultura, sport e divertimento ma anche buona cucina. Durante un soggiorno nelle Marche potrete gustare prelibatezze gastronomiche come i vincisgrassi, le olive all’ascolana e il ciauscolo, salume tenero e spalmabile originario dell’entroterra Maceratese, accompagnati dagli ottimi vini bianchi e rossi.
La costa marchigiana, bagnata dal Mare Adriatico, è formata da due tratti quasi rettilinei e pianeggianti che si ergono, al centro, nel roccioso promontorio del Monte Conero (572 m slm), rilievo dell’Appennino umbro-marchigiano, diventato parco naturale regionale dal 1987, paradiso per i subacquei. A contrasto con le friabili rocce bianche che strapiombano nelle azzurre acque del mare, troviamo il verde smeraldo della vegetazione del monte formata da pini, cipressi, cedri, roverelle, lecci, ginestre e corbezzoli. Quest’ultima pianta, il cui nome deriva dal greco “komaros” ha dato il nome al monte. Troviamo inoltre varietà rare nella costa Adriatica come l’euforbia arborescente, il ginepro coccolone e la rarissima euforbia adriatica.
La zona è un sito molto importante per l’attività di birdwatching in quanto è uno dei principali punti di riferimento per i rapaci che dalle aree di svernamento, migrano verso i territori europei di nidificazione. In particolare si possono osservare falchi pecchiaioli, falchi di palude e albanelle, oltre ad altri migratori come gru e cicogne.
Molti sono i sentieri all’interno del parco per fare camminate avvolti dai profumi della macchia mediterranea che conducono a strapiombi altissimi da dove si possono ammirare vasti panorami sulle spiagge della Riviera del Conero.
E dopo i trekking ci si può riposare nelle distese di bianche spiagge ancora incontaminate, alcune raggiungibili solo via mare o in fondo a ripidi sentieri solitarie e selvagge, altre più accessibili e attrezzate. Le spiagge del Conero sono sicuramente tra le più belle di tutta la costa adriatica, ce ne sono per tutti i gusti: di sabbia, di sassolini, di ciottoli bianchi.
Osservando la morfologia della costa sembra impossibile che i fondali possano essere interessanti per i subacquei, eppure, nonostante la bassa profondità e la visibilità spesso scarsa, la ricchezza di vita e la biodiversità sono strabilianti.
E’ impossibile parlare di questi fondali senza citare colui che per primo li ha valorizzati: Marco Giuliano, soprannominato “guru”. Marco ha capito rapidamente la stupefacente ricchezza, la capacità della natura di riempire ogni nicchia con forme bizzarre e inaspettate che si pensava appannaggio dei soli mari tropicali. Ha fatto una scommessa aprendo un diving ed ha vinto! Marco e il suo staff hanno accompagnato sott’acqua centinaia di subacquei ed hanno svelato loro come quello che apparentemente sembra un fondale fangoso desolatamente deserto o uno scoglio coperto di alghe possa in realtà rivelarsi un intero ecosistema, ricco di piccole quanto stupefacenti animali adattatisi perfettamente per la sopravvivenza. Armati di pazienza e di una bacchetta d’acciaio come i divemasters indonesiani e filippini, hanno osservato cavallucci marini, varie specie di nudibranchi e svariate specie di granchi e di gamberetti, oltre a piccole magnose, astici, splendide seppie lunghe pochi centimetri , minuscole sogliole perfettamente mimetizzate, polpi, scorfani e molluschi inconsueti per non parlare delle forme di vita sessile.