Argentario, Isola del Giglio e Giannutri
Nel cuore del Mar Tirreno sorge uno splendido arcipelago formato dall’isola d’Elba, Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri. Insieme fanno parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano istituito da decreto ministeriale il 21 luglio1989. I fondali sono ovunque ricchi ed attraenti ma le severe limitazioni imposte su Giannutri, Montecristo e Gorgona hanno permesso un rapido e abbondante ripopolamento rispetto alle isole meno tutelate. I fatti dimostrano come la tutela dell’ambiente porti a risultati rapidi ed evidenti e ripeto per l’ennesima volta, ritengo che l’istituzione dei parchi marini sia il metodo più immediato per il ripopolamento di questo nostro bacino mediterraneo, chiuso, inquinato e bistrattato. Le isole più “fruibili” per il subacqueo sono l’Isola del Giglio, di natura granitica, caratterizzata da rocce lisce e franate, e Giannutri, di origine vulcanica, con molte pareti, anfratti e grotte.
La differenza morfologica delle due isole è ben evidente già lungo le coste, dal profilo tortuoso, con molti punti esposti e pareti che sprofondano selvaggiamente in mare, proseguendo verticalmente la loro parte sommersa. La conseguenza più evidente, in queste pareti battute dalle correnti, con acque ricche di nutrienti ed ossigenate, è il rigoglioso sviluppo di tutti gli organismi bentonici tipici dei fondali coralligeni. Molti i punti interessanti, ricordiamo Punta Secca (ci s’immerge ai limiti dell’area B dove la pesca e le attività subacquee sono vietate, a buon intenditore poche parole) a Giannutri e Le Scole, Punta del Fenaio e Punta delle Secche all’isola del Giglio.