REFLEX VS MIRRORLESS
Per un fotografo è il dilemma del momento: reflex o mirrorless? E’ la seconda rivoluzione fotografica epocale cui assisto da quando scattai le prime foto subacquee nel 1985, dopo il passaggio da pellicola a digitale, e, se per qualche tempo ci sono stati dubbiosi e nostalgici, credo che ora nessuno possa più negare gli indubbi vantaggi del mondo digitale. Lo stesso non si può dire, allo stato attuale delle cose, per le mirrorless nei confronti delle reflex. Sono stato uno dei primi ad utilizzare mirrorless sott’acqua, essenzialmente perchè sono stato attratto dal minor ingombro, fondamentale durante i viaggi aerei per le lontane destinazioni tropicali, soprattutto con più scali da effettuare. Inizialmente il divario tra mirrorless e reflex era importante, lentezza di scatto, messa a fuoco più difficile, file non molto qualitativi, poi col passare del tempo, si è ridotto sempre più, fino ad essere quasi inesistente, riferendomi a modelli di pari categoria.
Attualmente fotografo con entrambi i sistemi, secondo le condizioni ambientali e le necessità tecniche, utilizzo una Nikon D 7500 ed una Olympus OMD EM 1 mark II. Quindi nelle righe seguenti racconto la mia esperienza, perchè possa essere utile e condivisa. Non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno, né di sancire un vincitore ed un vinto tra i due sistemi, semplicemente vorrei aiutare chi si trova davanti alla scelta a chiarirsi le idee.
Sicuramente dalla mia prima mirrorless, la Olympus OMD EM 5, alla attuale Olympus OMD EM 1 mark II, ne è passata acqua sotto i ponti, come si suol dire. Le prestazioni sono enormemente migliorate, sotto tutti i punti di vista.
Il progresso tecnologico ha ridotto enormemente il divario prestazionale esistente tra reflex e mirrorless, con queste ultime ormai in grado di rivaleggiare con le prime su quasi tutti i fronti. Una piccola premessa sul funzionamento dei due sistemi: all’interno del corpo macchina di una reflex troviamo uno specchio che riflette la luce su un prisma; quest’ultimo permette la visione all’interno del mirino per avere un’anteprima. Una volta premuto il pulsante di scatto lo specchio si sposta verso l’alto, l’otturatore si apre e la luce colpisce il sensore di immagine che cattura lo scatto. Nelle fotocamere mirrorless, invece, la luce passa attraverso l’obiettivo e raggiunge in modo diretto il sensore (dunque senza passare prima dallo specchio riflettente e dal prisma) che cattura un’anteprima dell’immagine da visualizzare sullo schermo posteriore o in alcuni modelli in un mirino ”elettronico”, che non è altro che un secondo schermo all’interno del mirino che riproduce la stessa immagine visibile sullo schermo principale. L’assenza dello specchio è la prerogativa grazie alla quale si è potuto ridurre le dimensioni dei corpi macchina mirrorless.
Come dicevo il fatto di avere corpi macchina di minori dimensione permette di avere minor ingombro e minor peso durante i viaggi ma anche di avere scafandri più leggeri e di dimensioni inferiori sott’acqua, fondamentale per chi realizza reportage e si immerge con 2 scafandri. E’ comunque innegabile il fatto che le mirrorless full frame più performanti hanno una dimensione di poco inferiore alle reflex pari categoria.
Per quanto riguarda l‘inquadratura le reflex devono essere utilizzate inquadrando dal mirino che, chiuso dentro uno scafandro ed osservato da più lontano a causa della presenza della maschera, non permette mai un’inquadratura precisa tranne nel caso si utilizzino costosi ed ingombranti mirini applicati esternamente.
Invece le mirrorless consentono di inquadrare e scattare osservando l’immagine sul monitor o eventualmente di utilizzare il mirino elettronico. Essenzialmente ci sono 2 opzioni utili da selezionare per il fotografo subacqueo. Vedere l’immagine durante l’inquadratura così come risulterà nello scatto finale, in altre parole se chiudo i diaframmi o velocizzo i tempi la vedrò più scura mentre se apro i diaframmi o rallento i tempi la vedrò più chiara. Questa opzione permette un’immediata valutazione di quello che sarà il risultato finale. Oppure vedere l’immagine molto luminosa, indipendentemente dalla scelta dei tempi e dei diaframmi, scelta utile per immersioni profonde, indispensabile per le notturne. Questa seconda opzione permette la valutazione della foto solo a scatto avvenuto.
Una caratteristica generalmente poco considerata in questo confronto, che ritengo invece fondamentale, è la profondità di campo, che è maggiore nel sistema mirrorless. Questo significa che durante le buie giornate invernali o nelle immersioni molto profonde dove la luce scarseggia preferisco lavorare con la micro 4/3, soprattutto con il meraviglioso 8 mm Olympus f 1.8. Comunque anche in una immersione ricreativa provate a scattare a parità di diaframma con un grandangolo alla minima distanza di messa a fuoco con una mirrorless ed una reflex, la differenza sarà più che evidente. Con la mirroless si avrà una maggiore profondità di campo, a favore di maggior dettaglio e leggibilità dell’immagine. Anche il 60 micro Olympus, che sulla OMD EM 1 mark II diventa un 120 mm ha una profondità di campo ben superiore al 105 micro Nikkor, per citare una lente macro che va per la maggiore. Mentre se non ho necessità specifiche legate al tipo d’immersione il 10-17 Tokina montato sulla Nikon D 7500 ha una versatilità impareggiabile ed una compattezza incredibile, con una qualità del tutto accettabile. Ecco, secondo me, la mancanza nel sistema mirrorless di uno zoom grandangolare spinto è una pecca importante.
Personalmente penso che l’aspetto più negativo delle mirrorless sia la scarsa durata della batteria. Da questo punto di vista le reflex hanno la meglio, esse sono capaci di scattare foto tenendo lo schermo LCD totalmente spento utilizzando il solo mirino. Purtroppo più la mirrorless è performante meno dura la batteria. Quindi durante i viaggi quando di effettuano 3-4 immersioni al giorno preferisco usare la Nikon D 7500 che mi garantisce 7-8 immersioni di autonomia mentre la Olympus OMD EM 1 Mark II solitamente non supera i 2-3 tuffi. Un piccolo risparmio di energia si può ottenere utilizzando il trigger anziché il flash per far scattare i flash subacquei esterni, comunque in questo confronto, le reflex sono enormemente superiori.
Per quanto riguarda l‘autofocus, non ho notato differenze sostanziali, la Olympus OMD EM 1 mark II è molto veloce ed è un piacere fare caccia fotografica, lo stesso si può dire della Nikon D 7500.
Una piccola aggiunta che non interessa i fotografi riguarda il settore video dove le mirrorless di alta gamma hanno superato le reflex: stabilizzazione dell’immagine, comportamento ad alti ISO, gamma dinamica. Le fotocamere mirrorless grazie ai loro sensori di messa a fuoco su chip sono considerate le più adatte per le riprese video.
Un’altra differenza tra i due sistemi è la maggior facilità di sporcare il sensore durante i cambi di obiettivo, poiché in una reflex il sensore, a esclusione della fase di scatto, è coperto dallo specchio mentre in una mirrorless no. E’ altresì vero che noi fotografi subacquei cambiamo molto meno frequentemente obiettivo rispetto ai fotografi terrestri quindi la possibilità di sporcare il sensore si riduce.
Per quanto riguarda la qualità delle immagini le mirrorless migliori hanno raggiunto livelli ottimi. Stessa cosa dicasi per le reflex, le top di gamma Canon e Nikon hanno una marcia in più evidenziabile soprattutto nei crop estremi e nelle stampe molto grandi.
Il comparto obiettivi delle reflex è più fornito, è possibile acquistare obiettivi di vari produttori che spaziano da quelli economici a quelli professionali. Le mirrorless sono un pochino più sfornite al riguardo. Per ovviare questo problema sono stati prodotti degli adattatori che permettono di montare le ottiche delle reflex sulle mirrorless ma la maggior ma a volte questi alterano la focale o rallentano la messa a fuoco automatica.
Quindi, come dicevo inizialmente non ci sono vincitori né vinti. In base alle proprie necessità ci si può indirizzare verso un sistema o l’altro. Per me sono due mondi complementari e li utilizzo entrambi anche se vedo un futuro mirrorless poiché alcune aziende investono in ricerca molto più nel settore 4/3 mentre altre hanno addirittura annunciato il futuro abbandono delle reflex.
testo e foto Paolo Fossati
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